Chi Sono

“Quando eseguo un quadro, preparo l’imprimitura, e lavoro molto il fondo con diverse tecniche, solo al fine di ottenere l’effetto finale desiderato: questa base mi aiuta nella stesura delle velature e le sovrapposizioni di colore, in particolar modo con la pittura a olio. Ho imparato ad interpretare al meglio ogni possibile soluzione, sfruttando la mia esperienza tecnica e il mio “senso del colore” nella ricerca delle mille variabili cromatiche che dovevo reintegrare. Tutta questa ricerca e conoscenza dei materiali, l’attenzione al dettaglio senza mai perdere la visione d’insieme mi è oggi utile nella mia attività di pittrice e mi aiuta tutt’ora a ricercare l’armonia, l’equilibrio e l’estetica nei miei lavori. Spesso nei miei lavori ci sono riferimenti e legami con il passato e con l’arte antica: ne traggo uno spunto, un suggerimento, lo introietto e lo sviluppo secondo la mia esperienza, seguendo i miei criteri di estetica e al contempo di libertà espressiva. Per esempio nei miei primi lavori ho voluto rappresentare degli scudi a foglia d’oro (icona o figura geometrica che rappresenterò spesso). Questo scudo mi viene dagli studi sul Caravaggio: si dice usasse uno scudo di bronzo lucidato a specchio per riflettere le luci delle candele sui suoi modelli rappresentativi. Ho pensato di capire la sua luce e di riportarla ai nostri tempi, e riempire di “luce antica” i margini del mio scudo nel suo spazio geometrico. In un’altra esperienza invece, in un viaggio a Copenaghen, visitando il museo Nazionale, mi sono appassionata ad un simbolo su una pietra runica e l’ho sviluppato in un altro mio lavoro astratto, ma che definirei con un sapore di antico e usurato: Pietra Runica appunto. In Scudo Barocco invece ho lavorato sul colore, su quelle cromatiche tipiche dei soggetti sacri, delle chiese Romane che mi appartengono”.

“When I make a picture, I prepare the imprimatura, and I work a lot on the background with different techniques, only with the purpose to get the final effect that I desire: this base helps me with the drawing up of the veils and the overlaps of color, especially with the oil painting. I have learned to better interpret every possible solution, exploiting my technical experience and my “sense of color” in the search of the thousands chromatic variables that I had to reinstate. This whole search and knowledge of the materials, the attention to the detail, without never losing the overall view, today is useful to me in my activity of painter and it still helps me to seek the harmony, the equilibrium and the aesthetic in my works. Often in my works there are references and bonds with the past and the ancient art: I draw on them, I take a suggestion and I develop it according to my experience, following my criterions of aesthetic and my expressive freedom at the same time. For example in my first works I wanted to represent some golden leaf (icon or geometric figure that I will often represent) shields. This shield comes from my studies on the Caravaggio: it is said that he used a bronze shield, mirror polished, to reflect the lights of the candles on his representative models. I have thought about understanding his light and bringing it to our times, and to fill of “ancient light” the borders of my shield in its geometric space. In another experience instead, a trip in Copenaghen, visiting the National museum, I got into a symbol on a runic stone and I have developed it in another abstract work, which I would define with a taste of ancient and worn though: Runic Stone indeed. In Baroque Shield instead, I have worked on the color, on those chromatics which are typical of the sacred subjects, of the Roman churches that belong to me.”

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